G.G. 1935 - 2011

Dicono di Gianni

"Gianni passa frequentemente dal disegno alla xilografia; quindi realizza i colori su carta vegetale, così come sceglie i caratteri e la loro composizione. Come ricorda Carlo Petrini, nell’introduzione, Gianni Gallo parla dei suoi lavori come concepiti per sottrazione [...]"
"A Dogliani ma un po' fuori, in una casa sopravvissuta al progresso e al boom economico che ormai, anche in Langa, ha cambiato anche il mondo contadino.
Gianni Gallo decide di ritirarsi da questo mondo, di abitare ancora, con la mente e con le mani, nel suo vecchio mondo, di presenze e di suoni, in quel mondo che sta scomparendo. Di farlo con fredda determinazione.
Prova e emblema di questa determinazione saranno disegni, xilografie e incisioni dal segno statico, sempre uguale, continuo, definitivo, senza tentennamenti e senza sfumature.
I temi sono quelli di una natura non morta ma in agonia: fiori e frutta di una volta, uccelli che erano compagni dei lavori in campagna, durante l'aratura, la mietitura, la vendemmia."
"[...]
Nelle sue etichette Gallo ha rappresentato la flora, la fauna e le piante delle Langhe: come hanno scritto “ritrae i soggetti con tratti precisi che si ripetono a mano libera migliaia di volte. Le foglie del castagno, le piume del martin pescatore o gli aculei del riccio vengono così ad assumere una precisione quasi geometrica che esprime in pieno il carattere a volte irsuto dell’artista ma anche la generosità del personaggio”.
[...]"
"Ciò che distingue un vero genio dalle persone comuni forse è il fatto che il genio sa di essere tale, ma è geniale nel fartelo sembrare normale. Si concede giusto la sregolatezza, più per un' innata attitudine, a non rientrare negli schemi che per posa, ma dopo che ci passi un po' di tempo insieme, anche la sregolatezza ti sembra la cosa più normale di questo mondo.
Credo che Gianni Gallo, in Langa conosciuto come "Galet", faccia quest' effetto a tutti quelli che hanno la fortuna di trascorrere un po' di ore con lui, magari nella sua casa a Dogliani (Cn).
È un artista, disegnatore, un incisore sopraffino che ha la rara capacità di saper tradurre per noi le forme della natura. A guardare bene le sue incisioni, riprodotte su un' infinità di etichette di vino e di grappa, si resta sbigottiti per come una spiga, una coccinella, un grillo, un fiore di campo, riemergano dalla carta nella loro essenza. [...] "
"Alcuni anni fa ebbi tra le mani una cartella di incisioni edita dalla Provincia di Cuneo [...]
C'era una minutissima incisione di Gianni che rappresentava un golfo con frutteti e case intorno. In mezzo al golfo una caravella con vele spiegate e, a riva in primo piano, tale Carlo Chiapello seduto sotto un albero in atteggiamento contemplativo.
Gallo mi spiegò poi che Carlo Chiapello di Cuneo è stato il primo e il vero importatore del seme bachi dal Giappone nel 1866. Il fatto che a Cuneo non ci siano né mari né golfi non lo turbava minimamente, tanto è vero che nella sua incisione è tutt'ora ben visibile il golfo con la caravella all'ancora. [...]
Tutta la vita di Gianni Gallo è dominata da questa immaginazione. Le implicazioni sono più importanti di quanto si possa credere. Riguardano qualcosa che definirei grazia.
Quella grazia che solo pochissimi esseri umani hanno conservato."
Valerio Miroglio - Un grande incisore per il maggio di Barolo & Co. - Barolo & Co., maggio 1985

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